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La pubblicazione, in due volumi, comprende l'edizione anastatica dell'opera inedita Epitomi delle fortificationi moderne di Giovan Battista Antonelli (1531-1588), soldato e ingegnere militare al servizio della Spagna, e la trascrizione paleografica con annotazioni critiche e introduzione storica di Mario Sartor. L'opera, che fu posta in bella copia tra il 1560 ed il 1561 a Toledo, è composta di tre trattati, rilegati posteriormente in un unico volume, ed è rimasta inedita fino ai nostri giorni. Nella prima epitome, o trattato, parla delle moderne fortificazioni, sintetizzando tutta la produzione teorica antecedente, da Vitruvio e Vegezio sino ai contemporanei Zanchi, Cataneo e Lanteri, e passando in rassegna con perizia le possibili diverse soluzioni per una fortificazione efficiente e moderna. Nella seconda epitome, dedicata all'artiglieria, parla del rapporto tra sistemi difensivi ed offensivi, ma soprattutto del modo di fabbricare le armi da fuoco e le polveri, di balistica e di problemi connessi con il dispiegamento dei pezzi di artiglieria. Nella terza epitome, dedicata alla «manera di alloggiare un campo» manifesta le sue preoccupazioni strategiche nella realizzazione di un accampamento forte ed ordinato, sistemato in funzione del luogo scelto. Scritta da un uomo che presto avrebbe raggiunto l'apice di una carriera che lo portava alla familiarità con Filippo II e i grandi di Spagna, l'opera riveste interesse per gli storici e gli studiosi dell'architettura militare.